UN ANGELO
6 anni fa
Afrodite é una figura della mitologia greca, era la dea della bellezza, dell’amore e della fecondità. Ha un´origine molto antica, i primi culti che le vennero resi furono a Pafo (isola di Cipro). Afrodite era familiare ai Greci dell’Egeo perché rappresentava l´aspetto della divinità femminile comune a tutte le civiltà del bacino mediterraneo e del vicino oriente. La storia del suo amore per Adone (Tamuz), non é greca ma fenicia. Alcuni popoli semitici la adoravano col nome di Astarte o Ishtar. Il suo nome legato alla sua nascita, cosí come viene riportata da Esiodo. Crono, per detronizzare il padre Urano, lo ferì a morte tagliandogli i genitali con un falcetto, facendo cadere in mare alcune gocce del suo sangue: da queste gocce si formò una schiuma bianca (afros in greco) da cui nacque la dea, che uscì dalle onde a Pafo. Secondo Omero la dea era figlia di Zeus e di Dione di Dodona: nell’ Iliade (libro V) Dione, la madre di Afrodite. Sempre secondo Omero, era moglie di Efesto, il fabbro divino, figlio di Zeus e di Era. Efesto era zoppo e deforme, cosí Afrodite si consolò con Ares, il dio della guerra, al quale diede cinque figli: Deimos (il Terrore), Phobos (il Timore), Eros (l'Amore passionale), Anteros (l'Amore corrisposto) e Armonia (la Concordia). Un giorno Elio, il sole, sorprese Ares e Afrodite, riferendo tutto ad Efesto, che si ritirò� nella sua fucina per cercare un modo di vendicarsi su entrambi. Costruì una rete di bronzo, forte e resistente, ma con maglie cosí sottili da risultare invisibile. La dispose sopra il suo letto, annunziando alla moglie che partiva per l`isola di Lemno. Appena il marito l`ebbe lasciata Afrodite chiamò Ares. Tornato a casa, Efesto colse Afrodite in flagrante adulterio sul proprio letto, i due non ebbero modo di rialzarsi in quanto imprigionati dalla rete. Efesto chiamò a raccolta tutti i dei dell’Olimpo, facendo loro contemplare lo spettacolo offerto dalla moglie e dal dio della guerra. Gli abitanti dell’Olimpo furono presi da un riso irrefrenabile, e, quando Efesto li liberò, Ares fuggì, umiliato. Afrodite si rifugió a Pafo, dove le Grazie, sue ancelle, la calmarono. Gli amori di Ares e Afrodite sono narrati nell’ Odissea (libro V), mentre nell’Iliade, viene descritta la dea che protegge il campo troiano. Afrodite amava, infatti, il principe di Troia, Anchise, di cui si era invaghita vedendolo pascolare le sue greggi sul monte Ida. Dall’unione tra i due, nacque Enea; la dea si fece promettere di non rivelare mai l´identità della madre. Ma un giorno Anchise si vantò di essere stato amato da Afrodite. Furente Zeus lanció su di lui un fulmine, che Afrodite riuscì ad attutire, senza peró impedire che Anchise riportasse una ferita, tanto grave, da renderlo zoppo per sempre. Afrodite amò anche Ermes, dal quale ebbe un figlio, Ermafrodito, la cui natura era nel contempo maschile é femminile. Afrodite riveste aspetti diversi, che l´apparentano all’antica Madre Terra (o Terra Nutrice). Piú familiarmente é Anadiomene, colei che nasce dal mare, Afrodite Urania (figlia del cielo) o Afrodite Pandemia (Afrodite popolare). I suoi legami con gli altri dei dell’ Olimpo, per quanto tenui, sono sempre essenziali a tutti i miti. Rappresenta la forza primordiale della natura, riassumendo in sé altre divinità anteriori. Nella mitologia romana viene associata a Venere.
Afrodite, in molti dei miti che la riguardano, viene caratterizzata come vanitosa, stizzosa e permalosa. Anche se è una delle poche divinità del Pantheon greco ad essere sposata, è spesso infedele con il marito. Efesto, naturalmente, è una delle più placide tra le divinità elleniche; Afrodite sembra preferire Ares, il volatile dio della guerra. Nell'Iliade va in battaglia per salvare suo figlio Enea, ma abbandona Ares (in effetti lo lascia cadere mentre vola in aria) quando lei stessa viene colpita. Ed è lei ad essere la causa originale della Guerra di Troia: non solo dà il via alla situazione offrendo Elena a Paride, ma il rapimento venne compiuto quando Paride, vedendo Elena per la prima volta, venne infiammato dal desiderio di averla—che rientra nel dominio di Afrodite. Il suo dominio può riguardare l'amore, ma non riguarda l'amore romantico, piuttosto tende verso la lussuria, l'irrazionale voglia umana.